Dice di Grenè : “L’arte di Grené, al secolo Renato Ghislandi, non vuole essere mero compiacimento estetico, privo di qualsiasi contenuto semantico. Essa è al contrario bisogno imprescindibile di comunicare valori ed idee. In definitiva essa diviene mezzo di comunicazione immediata del mondo interiore dell’artista. Partendo da questo presupposto estetico, si capisce bene come i colori abbiano un significato simbolico ontologico ed etico. Il conoscibile del mondo umano e naturale è ingabbiato in simboli e figure, che in un variopinto gioco cromatico sondano la profondità dell’essere di Renato Ghislandi, artista contemporaneo e originale nella sua indomita ricerca formale. In breve, l’osservatore è invitato a riflettere sull’opera per potersi specchiare nella propria anima.”
Dice di Grenè : “La sintesi lineare, subordinata alla freschezza lirica di un paesaggio da cui esaltanti toni è attuato dal pittore Ghislandi Renato “Grenè” l’inconfondibile abbandono consono alla rievocazione di sistematici messaggi, da cui contenuti estetici, la mimesi resta viva e solare nell’abbandono della descrizione contemporanea, elogia il sentito risveglio visto dall’Autore come verità e tenace conseguenza al reattivo moto con cui, Egli stesso vive, reagisce a seconda delle cause vertenti prevalentemente il vissuto e il proverbiale senso di sicurezza che, la conoscenza offre al responso lirico atto a fruire in istanze decorose da cui, tutto splende e rende come il dipinto di Ghislandi Renato, la meravigliosa essenza descrittiva, il favoloso riscontro cromatico che, dato con massima identità e tecnica conoscitiva, ne esalta la vissuta e magica risposta. Quindi nella struttura pittorica realizzata dall’Artista Ghislandi Renato, il momento dal quale resta silente la candida e matura evoluzione sociale, impartisce all’esordio percettivo, l’assoluta movenza a seguito della quale, il pensare e l’ammirare realtà già in parte condivise, donano spunti e reattivi sistemi integralmente trasfigurativi che hanno prevalentemente come sintesi oggettiva il flessuoso e lirico desiderio di sapienza, volto alla ricerca del tacito e consumato amorevole poetico trascorso. Pertanto è allusivamente definita nella sua evoluta storicità, la trasparenza con la quale il pittore – poeta “Grenè” annovera tra gli scanditi sillogismi veritieri, i traguardi naturalistici e di tendenze personali diverse già raggiunte…e col tempo consolidate dallo sfumar dei colori e dalle reazioni sussultanti di gradevole semplicità, affermate con eloquente dinamicità di pensiero e fugacemente manifeste nella sintesi a sfondo emotivo.”
Dice di Grenè : “Nell’arte di Renato Ghislandi le tematiche trattate sintetizzano elementi naturali, pulsioni interiori o inconsce, con una peculiare caratterizzazione stilistica. Notevole creatività l’artista rivela nella strutturazione delle opere, come appare anche in “La notte dei tempi musa ispiratrice”,dove egli relaziona diversi elementi arcaici in un’avveniristica narrazione di fantasia, con toni e soluzioni figurali che hanno radici espressionistiche e fauves, integrate da altre soluzioni extrafigurative. Una pittura molto originale, la sua, capace di suscitare interesse e importanti riflessioni.”
Dice di Grenè : “Pittore irrequieto perché il suo io è in perenne ricerca, tale irrequietezza la trasporta nella tela in una esternazione mai uguale ma in continuo movimento. Le emozioni interiori si trasformano molto spesso nell’ordito pittorico in simbolismi che vanno interpretati in lettura freudiana, così come i toni forti esprimono i sentimenti sempre in contrapposizione, sempre in lotta, in un’alternanza tutta a favore dell’arte. I suoi quadri passano dal simbolismo puro alla trasposizione metaforico-immaginifica, alla descrizione pedissequa della storia quotidiana della vita in una visione forte e voluta, quasi una lezione al lettore che talvolta si trova a dover rileggere con calma le profonde esternazioni del pittore perché la dialettica pittorica nasce dall’io irrequieto ma non tracima in effluvio, ma si rivolge all’esterno in un continuo desiderio di ricerca e trasformazione, vale a dire che la mente creativa di Grenè termina solo quando il pittore posa il pennello. Ha un’ottima padronanza della tecnica pittorica sia quella ad olio sia nell’acrilico, ma la scelta della tecnica non influenza mai l’oggetto dell’inconscio che il pittore sta per “inventare” essendo la sua una pittura che qui si vorrebbe definire “itinerante”, dall’anima alla tela, in un’alternanza di visioni e di sentimenti che mutano momento dopo momento l’ordito pittorico. E il tormento, quasi caravaggesco, termina solo dopo aver impresso l’ultima pennellata sulla tela, ma questo non inficia per niente l’arte di Grenè, anzi è la caratterialità della produzione pittorica di Renato Ghislandi e che gli ha reso tutto il suo enorme talento a vantaggio non solo dell’arte, ma anche del pubblico e della critica.”
Dice di Grenè : “Renato Ghislandi ama indagare nell’inconscio, per estrarre immagini suggestive che vivacizzano l’ambiente riprodotto, con un tocco di magia espressiva.”
Dice di Grenè : “Trae da elementi naturalistici spunti interessanti per realizzare opere di gusto informale. Con poche variazioni cromatiche ottiene provocazioni espressive di notevole efficacia pittorica. È una dinamica incisiva e possente la sua in cui prevale una luce filtrata come da un mondo immaginario e misterioso che ci fa sognare la magicità del pensiero.”
Dice di Grenè : “La rivalutazione creativa è indicata dall’instintiva esplosione di colori sviluppata dalle astrazioni cromatiche…osservando il movimento e l’energia della creatività innata.”